Le Rane di Aristofane con Ficarra e Picone

Evento assai inconsueto, è andata in onda su Rai1 la commedia di Aristofane “Le Rane” con Ficarra e Picone, rispettivamente nei ruoli del servo Xanthia e del dio Dioniso, andata in scena per la prima volta nel 405 a.C., vincitrice alle Lenee.

Certamente non immediata, specie per i mille richiami agli eventi dell’epoca, questa commedia è però l’occasione per avere di sabato sera e su Rai1 un evento comunque di maggiore cultura rispetto ai soliti programmi a cui siamo abituati.Le-Rane-con-Ficarra-e-Picone

Di solito, chi va a teatro e paga un biglietto, ci arriva preparato, leggendo precedentemente una introduzione storico-letteraria che almeno non lo renda completamente a digiuno.
Sulla rete si possono trovare numerose introduzioni (sarò tacciato di blasfemia dicendo che potete leggervi pure due righe su Wikipedia, tanto c’è poco da stracciarsi le vesti: pure i più bigotti ci sono andati almeno una volta nella vita a togliersi un paio di curiosità, e non per forza dovete andare a comprarvi l’edizione da 30 Euro edita dalla Fondazione Valla).

Non mi trovano d’accordo le molte voci che hanno voluto criticare chi Ficarra e Picone, chi la scelta dei costumi, chi le musiche, chi il taglio qua e là di qualche battuta, dimostrando una sempiterna insoddisfazione.
Prima ci si lamenta che non venga dato spazio alla cultura, poi che i tentativi coraggiosi, perché l’agone fra Eschilo ed Euripide è in chiave politica estremamente attuale, di proporla non vadano bene. È un atteggiamento, mi permetto, molto simile a quello delle comari di paese “mezze donne e mezze sedie di vimini” (come la potrebbe dire il Professor Bellavista).

A me, al netto di qualche imperfezione, è piaciuto.
Soprattutto mi è piaciuta l’intenzione.
E spero onestamente che non sia l’ultima occasione.

Un pensiero su “Le Rane di Aristofane con Ficarra e Picone

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