Le Rane di Aristofane con Ficarra e Picone

Evento assai inconsueto, è andata in onda su Rai1 la commedia di Aristofane “Le Rane” con Ficarra e Picone, rispettivamente nei ruoli del servo Xanthia e del dio Dioniso, andata in scena per la prima volta nel 405 a.C., vincitrice alle Lenee.

Certamente non immediata, specie per i mille richiami agli eventi dell’epoca, questa commedia è però l’occasione per avere di sabato sera e su Rai1 un evento comunque di maggiore cultura rispetto ai soliti programmi a cui siamo abituati.Le-Rane-con-Ficarra-e-Picone

Di solito, chi va a teatro e paga un biglietto, ci arriva preparato, leggendo precedentemente una introduzione storico-letteraria che almeno non lo renda completamente a digiuno.
Sulla rete si possono trovare numerose introduzioni (sarò tacciato di blasfemia dicendo che potete leggervi pure due righe su Wikipedia, tanto c’è poco da stracciarsi le vesti: pure i più bigotti ci sono andati almeno una volta nella vita a togliersi un paio di curiosità, e non per forza dovete andare a comprarvi l’edizione da 30 Euro edita dalla Fondazione Valla).

Non mi trovano d’accordo le molte voci che hanno voluto criticare chi Ficarra e Picone, chi la scelta dei costumi, chi le musiche, chi il taglio qua e là di qualche battuta, dimostrando una sempiterna insoddisfazione.
Prima ci si lamenta che non venga dato spazio alla cultura, poi che i tentativi coraggiosi, perché l’agone fra Eschilo ed Euripide è in chiave politica estremamente attuale, di proporla non vadano bene. È un atteggiamento, mi permetto, molto simile a quello delle comari di paese “mezze donne e mezze sedie di vimini” (come la potrebbe dire il Professor Bellavista).

A me, al netto di qualche imperfezione, è piaciuto.
Soprattutto mi è piaciuta l’intenzione.
E spero onestamente che non sia l’ultima occasione.

Intervista con un preside: il professor Vincenzo Pappalardo

PappalardoI giorni 22 e 23 dello scorso settembre si è tenuto a Pachino (SR) un corso di formazione per docenti, aperto anche agli studenti, con ospite il prof. Miraglia ed altri docenti dell’Accademia Vivarium Novum.

Abbiamo voluto porre alcune domande al Dirigente Scolastico dell’Istituto Michelangelo Bartolo, prof. Vincenzo Pappalardo, in cui tale evento si è svolto, per capire come è nata l’idea di aprire l’insegnamento delle lingue classiche al metodo induttivo – contestuale, e quali sono i progetti futuri di quella che sembra diventare una vera e propria rivoluzione didattica in Sicilia. Continua a leggere