LA DIDATTICA INCLUSIVA: CREARE UN AMBIENTE STIMOLANTE E PRODUTTIVO

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“Forse il maggiore degli errori pedagogici è di credere che un individuo impari soltanto quel dato particolare che studia in quel momento. L’apprendimento collaterale, la formazione di attitudini durature o di repulsioni può essere, e spesso è, molto più importante”

[Dewey, Esperienza e educazione]
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E se il Coronavirus fosse un’occasione per la scuola di domani?

Le ultime notizie ci parlano di una ulteriore settimana di chiusura delle scuole di tre regioni del Nord Italia, che salgono quindi a due. Alcuni docenti, consapevoli che i tempi sono stretti e la situazione andrà a ripercuotersi soprattutto sugli alunni, si stanno attrezzando in maniera, in molti casi, nuova.

Alcuni giorni fa è andata in onda una puntata speciale di Presa Diretta che ho potuto vedere solo grazie ai simpatici commenti in diretta di Vanverismo Pedagogico, pagina creata dal Prof. Cristiano Corsini, docente di Didattica Sperimentale a RomaTre, che mi ha reso la visione ben più digeribile di quanto non sarebbe stata altrimenti.

Durante tale puntata uno degli argomenti maggiormente toccati è stato, tra una Finlandia citata a sproposito e una soft skill, l’utilizzo delle tecnologie nella scuola, che però venivano presentate troppo spesso come una panacea che non può fermare il decadimento della scuola perché, signora mia, ai miei tempi era tutta un’altra cosa…

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Il lavoro di squadra nell’apprendimento delle lingue classiche

Lo studio delle lingue classiche è tradizionalmente visto come un lavoro solitario dello studente con sé stesso e con il testo, ma cosa succede se applichiamo attività di squadra all’interno della consulta prassi didattica di queste materie? Il nostro Daniele Grillo, partendo da analisi generali, muove alcune riflessioni e qualche proposta.

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Se uno dei pilastri portanti dei metodi diretti per l’insegnamento delle lingue classiche è l’uso attivo della lingua, non bisogna dimenticarsi che per costruire una casa di pilastri ne servono molteplici; un progetto può diventare efficace solo grazie ad un sistema didattico, cioè ad un pluralità di elementi che aiutano l’apprendimento: il solo uso della lingua non può infatti essere completamente efficace senza una visione più ampia e sistemica.

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Una ferita che non si cicatrizza quasi mai: il debito in latino e greco

Ogni giugno di ogni anno si presenta immancabile il conto per gli studenti di tutta Italia: promozioni, bocciature e debiti da sanare.
Il latino (insieme al greco) non manca certo nella lista delle materie da recuperare, ed anzi è giusto che uno studente con carenze minime abbia la possibilità di colmare le lacune. Io stesso, che scrivo, prima ancora di guidare il Centro Nazionale di Studi Classici “GrecoLatinoVivo”, ho dovuto fare i conti con le difficoltà che queste lingue comportano e passare i mesi di luglio e agosto fra versioni e dizionari.

Come è possibile che uno studente, che a inizio settembre supera un debito, un mese dopo presenti di nuovo le stesse gravi insufficienze?

Il sistema dei debiti e dei crediti compie ormai venti anni ed ha visto dalla sua presentazione alcune modifiche che non cambiano il quadro generale della situazione. Purtroppo, a ben guardare, si assiste ad una situazione abbastanza particolare: nonostante gli studenti “rimandati”, come si diceva un tempo, colmino il loro debito a settembre, la stato di perenne insufficienza si ripresenta costante dal primo compito in classe del nuovo anno.

È possibile indagare questo fenomeno su più livelli, come quello della società in cui viviamo, oppure del ruolo della scuola: sono tematiche molto complesse, e certamente vi è una concomitanza di fattori che portano a questo risultato. Quello su cui vorrei soffermarmi è piuttosto l’efficacia della didattica di queste due materie: la ritengo, fra tutte, la causa più facilmente aggredibile.

Ho riflettuto moltissimo su quest’aspetto, anche alla luce della mia esperienza come docente di latino e greco a studenti di tutte le età. Credo che il punto sia sempre lo stesso: agli studenti (e alle studentesse) non viene realmente insegnato il latino nelle sue svariate sfaccettature linguistiche, ma solo come un complesso sistema di regole grammaticali: pochissimo spazio è dato alla lettura dei testi e all’acquisizione del lessico. Ai ragazzi è insegnato un metodo scarsamente efficace di lavoro sulle versioni: è richiesto loro di spezzettare le versioni in parti minime, anziché addentrarsi nella comprensione del testo nel suo messaggio generale come si farebbe per qualsiasi lingua.

In molti anni di lavoro abbiamo aiutato a superare, attraverso percorsi individuali nel latino e nel greco di un numero limitato di ore, le difficoltà degli studenti, che hanno acquisito un approccio diverso e un metodo diverso di lavoro. Questo lavoro ci ha richiesto un cambio di prospettiva (oltre che riunioni e dibattiti accesi fra noi).

Alla fine abbiamo convenuto che il grande problema risiede nell’approccio degli studenti alla lingua e alle versioni. Di solito bastano una ventina di ore di lavoro di questo genere per cambiare abitudini di lavoro agli studenti: parlo di quegli stessi studenti che magari hanno avuto insufficienze per molti anni, frequentando esose ripetizioni per molti mesi, e che tutto a un tratto si ritrovano in poco tempo ad agganciare la lingua e la grammatica in maniera automatica, studiando le regole contestualmente al lessico e alla grammatica, facendo esercitazioni di manipolazione testuale (come passare da cum narrativi ad ablativi assoluti, ad esempio), che consentono una consapevolezza linguistica maggiore, proprio perché richiedono una partecipazione attiva dello studente alla lingua come materia viva.

Certo, molto spesso questo genere di esercizi sono presenti nei libri di testo, ma in misura assolutamente minima, risultando così poco efficaci sul lungo periodo: si tende tradizionalemente a preferire la traduzione secca, anche in virtù di quanto viene richiesto nell’Esame di Stato, ma a ben guardare la traduzione dovrebbe solo dimostrare la familiarità che lo studente ha acquisito con la lingua.

È dunque possibile superare definitivamente il debito formativo (e per definitivamente intendo anche una volta ricominciato l’anno) soltanto abituando gli studenti ad un diverso modo di affrontare la lingua, guardandola cioè come un sistema vivo e in movimento, specchio del messaggio dell’autore e non (solo) come un complesso sistema di regole ed eccezioni.

Giampiero Marchi
Direttore
Centro Nazionale di Studi Classici GrecoLatinoVivo

PERCORSI INDIVIDUALI
DI LATINO E GRECO
http://bit.ly/debito-latino-greco

LILIVM2 – Biduum Florentinum Latinitatis Vivae
Firenze, 6 – 8 Settembre 2019
http://bit.ly/LILIVM2


Cari insegnanti, vi esorto alla Resistenza!

di Giancarlo “Joannes Carolus” Rossi.

Propongo qui l’intervento che il nostro amico Giancarlo Rossi avrebbe dovuto tenere al Convegno da noi organizzato a Napoli nel 2018 al Teatro Mercadante e che ha visto la partecipazione di più di 300 persone, con relatori da tutto il Mondo.

Voglio ringraziare in questa occasione Giancarlo, non solo per aver pubblicato a sorpresa questo intervento, ma soprattutto per il costante grande appoggio che ha dato a GrecoLatinoVivo fin dai primissimi passi. Senza il suo inesauribile incitamento, sprono ed in alcuni casi strenua difesa non sarei dove sono oggi.
(Giampiero Marchi – Direttore di GrecoLatinoVivo)

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Napoli, 2-3 marzo 2018: Secondo Seminario Internazionale in Didattica delle Lingue Classiche

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Come ormai da lungo tempo annunciato, vi diamo notizia e conferma del Secondo Seminario Internazionale di GrecoLatinoVivo in Didattica delle Lingue Classiche, che si terrà a Napoli nei giorni 2 e 3 marzo 2018, al Teatro Mercadante, a due passi dal Maschio Angioino, per 18 ore di inteventi, in un’esperienza unica, che non sarà replicata.

Questo evento, unico nel suo genere, organizzato da GrecoLatinoVivo Convitto Nazionale “G. Bruno” di Maddaloni (CE), in collaborazione con Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, Editori Laterza e Assimil Italia, vedrà la partecipazione di numerosi esperti internazionali che interverranno per mostrare come si possa rendere davvero efficace l’insegnamento delle lingue classiche, con particolare attenzione  volta proprio all’aspetto pratico e quotidiano in classe.

Partendo dalle più aggiornate ricerche analizzeremo la quotidiana prassi didattica, osservando i risvolti cognitivi e pratici di determinate tecniche che il docente può mettere in atto.


Potete scaricare il programma cliccando sul link sottostante.
Programma


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Firenze, 16-17 marzo 2017: Primo Seminario Internazionale di GrecoLatinoVivo in Didattica delle Lingue Classiche


IL SEMINARIO È SOLD OUT!

POSTI DISPONIBILI TERMINATI! NON POSSIAMO ACCETTARE ULTERIORI ISCRIZIONI


Come ormai lungamente annunciato, vi diamo notizia e conferma del Primo Seminario Internazionale di GrecoLatinoVivo in Didattica delle Lingue Classiche, che si terrà a Firenze nei giorni 16 e 17 marzo 2017, al Teatro Niccolini, in pieno centro storico, a due passi dal Duomo.
Questo evento, unico nel suo genere, che non sarà ripetuto prima di altri tre o quattro anni, vedrà la partecipazione di numerosi esperti internazionali che interverranno per mostrare come si possa rendere davvero efficace l’insegnameschermata-2017-01-06-alle-16-08-19nto delle lingue classiche, con particolare attenzione  volta proprio all’aspetto pratico e quotidiano in classe.
Alla data del 9 marzo 2017 sono disponibili solo ancora 30 posti.

Partendo dalle più aggiornate ricerche analizzeremo la quotidiana prassi didattica, osservando i risvolti cognitivi e pratici di determinate tecniche che il docente può mettere in atto.
A questo link potete scoprire la scansione dettagliata delle giornate nei singoli interventi.


Potete scaricare il programma e il modulo di iscrizione cliccando sui link sottostanti.
italiano
– programma + modalità di iscrizione + convenzioni hotel (1 file)
– modulo di iscrizione cartaceo (da compilare ed inviare via mail)
         oppure
– modulo di iscrizione online (più veloce)

español
– programa
– formulario de inscripción en papel
– formulario de inscripción en linea

english
program
online registration form

lingua latina
– index seminarii et deversatio
pagina interretialis nomini dando 


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Tradurre Rovazzi è una cosa seria: errori e riflessioni

IMG_0991.PNGNegli ultimi dieci giorni ha avuto grande risalto e grande impatto mediatico la traduzione in latino (o in un presunto tale) che il Prof. Gennaro Amandonico ha fatto della hit estiva di Fabio Rovazzi “Andiamo a comandare”.
Desideriamo specificare fin da subito che non siamo per nulla contrari a questo genere di operazioni, ed anzi crediamo che possano essere di grande utilità didattica, ma è necessario, come vedremo, che esse siano pensate e messe in atto in maniera assai seria e ponderata. Il nostro non è dunque un attacco che mira alla difesa di una sorta di sacralità sepolcrale del latino (e chi ci segue conosce bene le nostre convinzioni a riguardo), ma mirerà a spiegare perché quello che è stato fatto è inammissibile, ma ancor più grave è il fatto che un numero spropositato di docenti di latino abbia condiviso entusiasticamente quest’opera. Ci aspettiamo che un numero molto alto di studenti si rivolti contro di noi, ma rispondiamo loro che il compito di un docente di latino è di insegnare il latino, non una sorta di latinorum che nulla ha a che vedere con gli auctores.
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Contro la scuola impossibile

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Desidero fin da subito specificare che non ho nulla di personale contro la Professoressa Paola Mastrocola, verso la quale nutro profonda stima. “Togliamo il disturbo”, uno dei suoi libri, ha parecchi punti che personalmente condivido, ma quando l’autrice parla di lingue classiche, non riesco a trovare alcun punto di contatto, per quanto io mi sforzi di farlo. Continua a leggere

Cari Classicisti… questa è l’acqua!

fc,220x200,white«Ci sono questi due giovani pesci che nuotano, e incontrano un pesce più vecchio che nuota in senso contrario, il quale fa loro un cenno, dicendo: “Salve ragazzi, com’è l’acqua?”.
I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’ e alla fine uno di loro guarda l’altro e fa: “Ma che diavolo è l’acqua?”»

Con questa storiella David Foster Wallace iniziò il discorso di fine anno per il conferimento delle lauree agli studenti del Kenyon College  nel 2005. Il senso complessivo di quel discorso, tenuto davanti ad una platea di giovani dottori in discipline umanistiche, era che spesso le realtà più ovvie sono anche le più difficili da vedere e capire.
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