Teste vuote: come mascherare una maschera? Un viaggio di poche migliaia di anni.

C’è stato un tempo in cui i seguaci di Dioniso non utilizzavano maschere, ma si cospargevano il capo di foglie e si tingevano il viso con la fuliggine, il mosto o altre sostanze coloranti. Poi arrivò Tespi, che nel VI secolo a. C. creò, prima, la maschera di biacca, poi quella in tela, poi quella in sughero e legno, che continuò il suo viaggio fino ad arrivare a Frinico che la distinse in maschera bianca – femminile – e maschera scura ovvero maschile. La maschera balzò poi fino alle laboriose mani di Eschilo che, adottando la policromia, conferì a questi oggetti espressione e parvenza di vita

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Leggere il Giappone in latino: un’indagine tra alterità, linguaggio e rappresentazione

Oltre il canone: perché ampliare le letture classiche

Nel panorama degli studi classici, spesso dominato dalla reiterazione di autori canonici e di testi che rispecchiano esclusivamente l’universo culturale romano o greco, l’introduzione di voci e materiali che si collocano ai margini del canone tradizionale appare non solo auspicabile, ma necessaria. La latinità, come realtà storica e linguistica, ha avuto una diffusione ben più ampia della sola Roma imperiale o della sua continuità culturale nei secoli successivi: ha raggiunto territori, popoli, fenomeni storici e religiosi che esulano dalla classicità propriamente detta. In tal senso, aprire il corpus di letture a testi che documentano il rapporto con l’alterità extraeuropea, come accade nel caso del Giappone cinquecentesco raccontato in latino, significa decostruire una visione autoreferenziale della cultura classica. Significa anche restituire alla lingua latina la sua funzione storica di strumento di mediazione, di descrizione del nuovo, di costruzione del sapere. Non si tratta, dunque, di ampliare il repertorio in senso quantitativo, ma di riformularlo qualitativamente, includendo prospettive che sfidano la linearità della tradizione e che offrono nuovi spunti di riflessione critica, storica, linguistica e antropologica.

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2015-2025: 10 anni di GrecoLatinoVivo: una lettera aperta

Carissimi amici e carissime amiche di GrecoLatinoVivo,

il prossimo 23 maggio 2025 GrecoLatinoVivo compirà dieci anni. È infatti questa la data in cui è stato pubblicato il primo articolo sul nostro blog di Didattica delle Lingue Classiche. Sono stati dieci anni lunghi e intensi, pieni di progetti e di sfide.

Sono partito con un blog, insieme a due colleghi, quasi per scherzo. 
Il nome GrecoLatinoVivo, lo dico da sempre, non è farina del mio sacco, ma loro. Dopo pochi mesi, visti i numeri, ho dato vita ai primi corsi a Firenze. Ricordo che avevo 500 euro sul conto e dovevo decidere se pagare l’affitto o investire tutto in una pubblicità su Facebook. All’epoca Facebook era diverso, c’era ancora l’idea che potesse creare qualcosa di buono. Erano tempi molto affascinanti: io ho seguito il vento. E l’affitto l’ho pagato. In ritardo, ma l’ho pagato.

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Scrivere in Latino: Un Ponte tra Tradizione, Innovazione e Neuroscienze

La traduzione dal latino ha, negli ultimi cento anni, costituito il metodo principale di apprendimento della lingua, mentre la pratica e la scrittura attiva sono state progressivamente trascurate. Tuttavia, la composizione in latino non è solo un utile esercizio per consolidare la grammatica, ma anche un’esperienza che permette di comprendere la lingua in modo più profondo e autentico. Numerosi studi neuroscientifici, di cui abbiamo già parlato in questo blog, evidenziano come l’uso attivo di una lingua, attraverso la produzione scritta, favorisca lo sviluppo di connessioni sinaptiche tra le aree del cervello coinvolte nell’elaborazione linguistica, nella memoria e nella pianificazione esecutiva.

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Il vero problema del latino è che l’avete studiato tutti

Introduzione

Il latino è un patrimonio culturale condiviso, un bene comune. Come un grande monumento del passato, è stato osservato e studiato da generazioni, diventando parte del bagaglio culturale di molti. Ma è proprio questa diffusione a portare a un paradosso interessante: se tutti hanno studiato latino, tutti pensano di poterne parlare, soprattutto per quanto riguarda la didattica e l’insegnamento della materia. Molte persone che hanno studiato latino al liceo si sentono legittimate a discutere di metodi di insegnamento, senza comprendere la complessità che comporta un insegnamento realmente efficace della lingua, mentre non pochi docenti, con una forte preparazione contenutistica, confondono questa con la didattica della materia.

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“Partite dal verbo!” ovvero: come non si affronta una versione di latino e greco antico

Un Approccio Errato al Latino e al Greco Antico

C’è una convinzione diffusa secondo cui studiare il latino e la matematica sarebbero attività simili. Questa affermazione è stata ripetuta così tante volte che ormai viene spesso accettata senza riflessione critica, come accade quando ci si abitua a considerare vere certe frasi solo perché le si sente dire da molti. In realtà, questa analogia è piuttosto fuorviante. Studiare il latino significa comprendere il contesto culturale, il pensiero e le sfumature del linguaggio di una civiltà, mentre la matematica si basa su regole e calcoli universali, dove la logica sequenziale e la precisione delle procedure sono centrali. Equiparare questi due campi significa ridurre la complessità del latino a un semplice esercizio di logica formale, ignorando la dimensione culturale e interpretativa che è invece fondamentale nell’apprendimento di una lingua classica.

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Latino, Greco Antico e Difficoltà Comuni nella Traduzione

⏱️ tempo di lettura: 3 minuti


Nel corso degli ultimi dodici anni, lavorando con studenti di latino e greco antico, avendo dato vita al Centro Nazionale di Studi Classici come ente accreditato dal Ministero dell’Istruzione, ho avuto l’opportunità di approfondire le dinamiche che spesso ostacolano l’apprendimento di queste lingue. Attraverso percorsi individuali e non semplici ripetizioni, ho osservato da vicino le problematiche più comuni e potuto sviluppare insieme alla squadra dei docenti dell’Istituto soluzioni personalizzate basate su solide ricerche didattiche e neuroscientifiche. Questi percorsi si sono rivelati fondamentali per affrontare efficacemente difficoltà comuni che si rivelano negli studenti e che ne inficiano non solo i risultati ma anche il benessere.

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Citazioni ad Minchiam: Lingue Classiche, Facebook e Dopamina

⏱️ tempo di lettura: 4 minuti

Nell’era digitale contemporanea, dove la connessione costante e l’accesso immediato all’informazione dominano le nostre vite, l’approccio alle lingue classiche ha subito una trasformazione radicale. Questo fenomeno è emblematicamente rappresentato dalla diffusione di aforismi e citazioni brevi, spesso decontestualizzate, sui social media. La tendenza a ridurre opere letterarie e filosofiche complesse a semplici frasi d’effetto riflette un desiderio crescente di gratificazione immediata. Tale desiderio è strettamente legato alla produzione di dopamina nel nostro cervello, un neurotrasmettitore cruciale per la sensazione di piacere e ricompensa. Ma cosa comporta questo approccio “mordi e fuggi” per la nostra comprensione e apprezzamento delle lingue classiche?


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Intelligenza Artificiale e Lingua Latina: Innovazione nel Cuore della Tradizione

L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando numerosi settori, inclusa l’educazione. Nel campo specifico dell’insegnamento del latino, una lingua con radici profonde nella storia e nella cultura, l’IA offre un’opportunità unica di rivitalizzare e modernizzare i metodi didattici. Questa fusione tra tradizione e innovazione apre nuovi orizzonti nel modo in cui apprendiamo, rendendo l’esperienza educativa più interattiva, efficace e personalizzata.

Immagine creata in stile dagherrotipo ottocentesco di Giulio Cesare che arringa il popolo.
Da notare comunque gli elementi architettonici non integri e ricreati secondo il loro stato attuale.
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Quanto sei esperto in latino? Un nuovo test di autovalutazione te lo dice!

Per celebrarel’ingresso in qualità di membro associato nella ALTE, l’Associazione dei Certificatori Linguistici Europei, il Centro Nazionale di Studi Classici promuove un test di autovalutazione sul modello dei test di certificazione linguistica per le lingue moderne, progressivo e strutturato su livelli.

• In cosa consiste il test?

Il test, unico nel suo genere, consiste in una batteria di 16 esercizi divisi in 3 sezioni che comprendono la valutazione delle abilità secondo le linee guida delle certificazioni linguistiche: ascolto, lettura, comprensione, composizione e abilità attive.

La batteria di test è a difficoltà crescente e a sbarramento, permettendo l’accesso ai livelli successivi solo al superamento del punteggio minimo per singola sezione (ad esempio, se non avrò superato gli esercizi del primo blocco, non potrò accedere agli esercizi del blocco successivo).

Il test è aperto a tutti: studenti liceali e universitari, docenti, curiosi, appassionati.

Il test è in lingua target (latino) e quindi è aperto a partecipanti di tutti i Paesi.

Il test ha durata variabile dai 20 minuti ad un’ora e mezzo, a seconda che il partecipante superi o meno tutti i livelli previsti.

CLICCA L’IMMAGINE SOTTOSTANTE PER INIZIARE IL TEST!