Il giudizio di Paride

Paride è sicuramente un eroe non convenzionale: fin dalla sua prima apparizione nell’Iliade, si caratterizza per la sfrontata bellezza che però non corrisponde a grandi abilità belliche. Alla fine dell’Iliade la guerra di Troia viene imputata a lui e alla sua scelta, dettata dalla lussuria, di favorire Afrodite… non tutti, però, sono d’accordo.


Paride, illustrazione di Giovanna Marsilio.
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Bella e dannata: lo sguardo di Medusa

Nel mito Medusa non era inizialmente donna divina e terribile, ma nata bellissima è vittima dello strupro di Posidone, e di una mentalità che, allora come oggi, trasforma troppo spesso le vittime in mostri.


Rassegnazione, tristezza, rimpianto. Sono queste alcune delle sensazioni che accompagnano gli esuli di ogni tempo. A farcelo capire, tra i tanti, c’è anche Ovidio, il tenerorum lusor amorum (Tristia, IV, 10) che si trovò escluso, lontano da quella città di cui aveva saputo cantare fasti, costumi e virtù. 

Medusa, illustrazione di Giovanna Marsilio.
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Una vicenda umana, quella di Ovidio, di cui conosciamo soprattutto i risvolti personali, grazie alle numerose poesie che egli dedicò agli anni dell’esilio. Tra i tanti esempi che potremmo citare, è significativa una metafora che il poeta impiega per descrivere la propria condizione:

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