“COLLOQUI: Quod tu in docendo potes” – Seminario per docenti di latino a Bienno (BS)

image2Giunge alla dodicesima edizione il consueto corso di formazione organizzato quest’anno dal Liceo Classico “Beccaria” di Milano e dalle prof.sse Claudia Brambilla ed Ivana Milani, da anni impegnate nella diffusione di nuove tecniche di insegnamento delle Lingue Classiche. Continua a leggere

Come impariamo una lingua – parte terza

Per chi non l’avesse fatto, si consiglia di leggere la prima parte e la seconda parte di questa serie di articoli. In questo modo sarà più comprensibile la lettura di questo articolo.

rightleftanology2A questo punto del nostro percorso sarà ben chiaro come il cervello acquisisce una lingua straniera (qualunque essa sia) e quanto sia importante rispettare il ruolo dei due emisferi sulla base dei principi di direzionalità e modalità. Sarà anche chiaro che lo studente, secondo il cd. principio di  dominanza emisferica, avrà la tendenza ad ostacolare involontariamente il processo di acquisizione. Compito del docente sarà dunque evitare che questo avvenga, lavorando con gli studenti affinche essi, seguendo le direttive dell’insegnante, non frenino i processi naturali in ordine all’acquisizione linguistica. Continua a leggere

Insegnare il greco parlando in greco: l’esempio di John Stuart Blackie

Nel pieno della lotta fra il nuovo metodo filologico tedesco che prendeva piede (quello con cui a noi tutti sono state insegnate le lingue classiche)  ed il metodo tradizionale degli Umanisti, fa il suo ingresso uno studioso scozzese che seguirà le orme di Erasmo da Rotterdam, mandando alle stampe i suoi colloquia, frutto di quasi mezzo secolo di esperienza didattica.

llm455414Nel 1871 la casa editrice Macmillan and Co. (London and New York) pubblicò un volumetto dal titolo “Greek and English Dialogues, for Use in Schools and Colleges”, opera dello scozzese John Stuart Blackie (1809–1895), Professor of Greek in the University of Edimburgh. Un volumetto aureo, la cui lettura è d’obbligo per gli studiosi e i cultori del greco antico. Ma chi era questo professor Blackie? Nato a Glasgow nel 1809, aveva studiato ad Aberdeen e ad Edimburgo, poi (nel 1829) in Germania a Gottinga e a Berlino. Il padre avrebbe voluto che divenisse un avvocato, ma egli aveva ormai sviluppato una forte passione per la classicità e per la letteratura in generale. Una sua traduzione del Faust di Goethe (1834) fu assai apprezzata dal pubblico e dai letterati. Dal maggio 1839 Blackie resse la cattedra di Humanities (Latino) nel Marischal College di Aberdeen, anche se, per alcune sue riserve in materia religiosa, non gli fu riconosciuto lo status di Professor se non nel 1841. Fin dall’inizio le sue lezioni si distinsero per l’approccio anticonvenzionale e per l’entusiasmo profuso nel tentativo di dare nuova linfa agli studi classici; ciò ne accrebbe la fama, e gli fece ottenere (1852) la cattedra di Greco all’Università di Edimburgo, che egli resse per trent’anni. Fu certamente un personaggio eccentrico, dalla conversazione brillante, e le sue lezioni furono sempre seguitissime, proprio perché erano la diretta espressione della sua personalità affascinante. Continua a leggere

Un esempio per i docenti dei nostri tempi: Erasmo da Rotterdam.

“Et haud scio an quidquam discatur felicius, quam quod ludendo discitur”
[Erasmo da Rotterdam]

800px-Holbein-erasmusContinuiamo il nostro percorso sui metodi d’insegnamento delle lingue classiche nei secoli: in particolare ci occuperemo del latino durante il Rinascimento.  I Colloquia in questo periodo ebbero una larga diffusione, tanto da divenire un genere letterario autonomo, sfruttato da autori del calibro di Vives, che scrisse le Exercitationes Linguae Latinae, opera diffusa anche in Italia.

Il genere dei colloquia affondava le sue radici negli Hermeneumata del III secolo, la cui influenza era durata almeno fino all’undicesimo secolo. In questo articolo tratteremo principalmente di Erasmo da Rotterdam e della sua opera Colloquia.

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