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Per quasi un decennio, il Centro Nazionale di Studi Classici ha svolto un ruolo fondamentale nella didattica delle lingue classiche, emergendo come uno dei principali attori nella riflessione didattica e venendo riconosciuto dal MIM come ente accreditato. Durante questo periodo, abbiamo accumulato una vasta esperienza, ma non nego che all’inizio della mia carriera, la mia passione giovanile mi portava a difendere con fervore quasi fideistico il metodo Ørberg, quasi fosse il Sacro Graal della Didattica. Tuttavia, con il passare del tempo, ho assunto posizioni più morbide (sì, sono invecchiato) e ciò che chiamiamo comunemente “metodo Ørberg” non è un metodo autonomo, bensì un libro che segue principi di apprendimento basati su ricerche scientifiche consolidate, di cui il docente deve essere altamente consapevole quando vi ha a che fare.





«Ci sono questi due giovani pesci che nuotano, e incontrano un pesce più vecchio che nuota in senso contrario, il quale fa loro un cenno, dicendo: “Salve ragazzi, com’è l’acqua?”.
La lingua per eccellenza dell’Antico Impero Romano torna in vita in alcune classi dell’Università di Navarra, in Spagna. Il professore di Filologia Latina Alvaro Sánchez-Ostiz, che tiene l’insegnamento di Lingua e cultura latina è il colpevole del fatto che molti alunni del primo anno di Filologia Spagnola e di Filosofia sono capaci di parlare latino come chiunque apprenda qualsiasi altra lingua straniera.
Se si dovessero analizzare, con una certa acribia, le criticità del metodo grammaticale-traduttivo (comunemente noto come tradizionale), la maggiore potrebbe essere ritenuta, a buon diritto, la scarsa conoscenza del lessico da parte degli studenti.